destionegiorno
Adolescente, ho iniziato a scrivere racconti e poesie fino ad oggi dove provo a sprigionare in versi le complessità e le profondità di un Io interiore. Sono alla continua ricerca di emozioni, di sensazioni che colgo dalle sfumature del quotidiano e da ogni espressione dell’anima che si manifesta a ... (continua)
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Gli ultimi rantoli
di una cieca debolezza
privano l’essere
di uno strame di dolcezza
che invano ha nutrito gli armenti.
Nudo,
il freddo e le intemperie
più non temo,
né il pusillanime sfoggio
di un arido eloquio.
Arde in me il piacimento
di... leggi...
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Oh Tristano!
Levi a oriente
il capo, ignaro
della sorte che ti attende.
Dagli occhi tuoi,
una spiga di grano
sussulta come buoi,
che da lontano,
tirando tutto il die
assaporano un ristoro
che giammai allenta le cinghie
di un forzato... leggi...
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Riccardo Piunti
| Perdono,
per non
averti accolta,
quando
il mio cuore
ribolliva
di vanità,
bussavi
alla mia porta,
sentivo
la pendola
misurare
il tempo
dei miei
battiti,
tu
dalla porta
gridavi,
fammi
entrare,
ed io,
ad aspettare,
non sentivo,
mi facevo
bello,
narciso,
scordavo
i tratti
familiari
del tuo viso,
e tu gridavi,
fammi
entrare,
mi riempivo
la bocca,
di parole
da sfamare,
perdono,
non avevo
l’arguzia
di uno gnomo,
di un uomo
la modestia
nevvero,
ho perso
la testa
con tutta
la corona,
aprivo
in ultimo
la porta,
vedevo
solo
mendicanti
di frecce
da Cupido
raccattare,
mendico
pur io,
di porta
in porta,
fammi
entrare,
perdono
per non
averti
accolta,
non farò
rumore,
se ti
dovrò
bussare,
e mi farò
da parte,
ti saprò
ascoltare,
senza
dovermi
pregare,
ti lascerò
cantare
e dal
suono
del tuo
canto
saprò
farmi
cullare,
ti sente
il mio
cuore,
perdono,
ti prego,
fammi
entrare,
te lo guiro,
non farò
rumore,
sono tuo,
l’Uomo,
più
ghiotto
di Amore
per Te,
ti saprò
cucinare. |
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