destionegiorno
Adolescente, ho iniziato a scrivere racconti e poesie fino ad oggi dove provo a sprigionare in versi le complessità e le profondità di un Io interiore. Sono alla continua ricerca di emozioni, di sensazioni che colgo dalle sfumature del quotidiano e da ogni espressione dell’anima che si manifesta a ... (continua)
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Gli ultimi rantoli
di una cieca debolezza
privano l’essere
di uno strame di dolcezza
che invano ha nutrito gli armenti.
Nudo,
il freddo e le intemperie
più non temo,
né il pusillanime sfoggio
di un arido eloquio.
Arde in me il piacimento
di... leggi...
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Oh Tristano!
Levi a oriente
il capo, ignaro
della sorte che ti attende.
Dagli occhi tuoi,
una spiga di grano
sussulta come buoi,
che da lontano,
tirando tutto il die
assaporano un ristoro
che giammai allenta le cinghie
di un forzato... leggi...
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Riccardo Piunti
Le sue 135 poesie in Riflessioni
| Quale rondine fa primavera,
ove, accorato, il tramestio del giorno
non dà pace e di lividi è colma la sera!
Un respiro di colori si muove intorno
ma la notte mi lascia senza fiato...
Le stelle, fari a dar ristoro al buio,
la luna, trespolo per
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| Tedio, il brusio di attimi...
rami sconsolati aridi
di foglie cariche d’autunno
coprono le orme dei miei solinghi passi...
Il sole ahimè fiacco, roridi i raggi
a salir per ripidi solstizi di albe chiare
si quieta al capezzale di nembosi
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| Di domani non parlar,
tengo a bada il mio presente!
Non avvizzire, sul domani di domande
questo mio pieno desinar!
E lascia a me l’incanto di gustare
ogni spumosa sfumatura
del presente divenire!
Non travestirti da scevro cantore...
di sogni
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| Indaco è il cosmo per occhi sognanti...
lo puntellano di stelle, di diamanti,
o mendicano, diafani,
tributi di un giorno
che già medita al domani.
Le speranze, or fumose,
sbuffano dai tetti delle case!
Cosa rimane del tempo,
della briosa
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| Carezzevoli sfere di luce
giocose nel rincorrersi
senza mai riprendersi
tra gli archetti a volta...
del ciel esaltano
tinte di candida e tersa pace.
Dabbasso,
nel trambusto...
di parole incomprese
e tra gli odori di faticose rese,
c’è chi
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| Lasciai quella corda
a cui con vile forza,
per troppo tempo,
rimasi aggrappato...
atterrai senza timore
sul manto erboso,
potendo correre!
Ma qual atterraggio?
Fu un semplice balzo...
così piccolo non ero,
come il frinir del grillo
voleva
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| Un alito di vento,
non più schiavo
di un pingue lamento,
soffonde lascivo...
di garbate tinte
le tante
venule sparse
in foglie ormai arse!
Che fu,
del volatile sforzo
di accennar sorrisi,
ove bastò il tintinnio
di un pianto...
per
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| Chiome di tresche
si agitano,
grottesche,
in un giardino incantato!
Se accorato
sembri il loro ardire,
inscienti,
graffiano il bello,
tra le pieghe
di un mantello!
Onta e potere
a vigilar
con occhi di ghiaccio,
l’esser,
dapprima
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| Ribolle nel meriggio
il sol
al grazioso arpeggio
di un usignuol.
Sulle pendici
da lontano
nivei ruscelli
gorgogliano
di verde tingendo
gli ultimi pigri
e pallidi acervi
del tempo che fu.
Oh Primavera,
suadente messaggera,
dai rinnovata
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| La vita,
un incedere del tempo,
una roccia erosa,
il volto estatico della mia sposa,
un grido smorzato dal vento.
Il ricordo dei giorni che furono
ancora fa capolino in me,
ridesta sopiti pensieri,
trascorse primavere,
che
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| Finché io temo
il cigolio del legno
che stride e sogghigna
ad ogni mio passo incerto,
o una carezza del vento
che
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| La strana sensazione di benessere,
che provai quando mi ricordai di essere,
ancora mi accompagna
quando cerco di tessere
quella foglia dorata
intrisa della vita desiderata.
Non cerco fortuna
né voglio sfidarla;
desidero agire
seguendo il mio
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| Nel vespro di un ticchettio del tempo
ove per un occhio attento,
si smorza il fermento
di luci e di suoni,
i colori sbiadiscono
nella fuliggine del ricordo.
E’ lì che si anima un mondo,
dove, ridesto,
dipingo sulla tela del mio tempo.
Un
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| Domani, domani...
Fuggi il presente,
dal reale sei assente
perché ti senti impotente
e non sai come usare
la tua
leggi
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| La vita,
un incedere del tempo,
una roccia erosa,
il volto estatico della mia sposa,
un grido smorzato dal
leggi
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