destionegiorno
Adolescente, ho iniziato a scrivere racconti e poesie fino ad oggi dove provo a sprigionare in versi le complessità e le profondità di un Io interiore. Sono alla continua ricerca di emozioni, di sensazioni che colgo dalle sfumature del quotidiano e da ogni espressione dell’anima che si manifesta a ... (continua)
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Gli ultimi rantoli
di una cieca debolezza
privano l’essere
di uno strame di dolcezza
che invano ha nutrito gli armenti.
Nudo,
il freddo e le intemperie
più non temo,
né il pusillanime sfoggio
di un arido eloquio.
Arde in me il piacimento
di... leggi...
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Oh Tristano!
Levi a oriente
il capo, ignaro
della sorte che ti attende.
Dagli occhi tuoi,
una spiga di grano
sussulta come buoi,
che da lontano,
tirando tutto il die
assaporano un ristoro
che giammai allenta le cinghie
di un forzato... leggi...
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Riccardo Piunti
Le sue 221 poesie
| Del sole una forma
da una nuvola leggera
velata, in tondo, informa
e si mostra sincera,
ribollendo di aurora
in volto la cera,
dei sogni divora
la nuvola nera
e mescolando indora,
fin della prossima sera,
placida e assapora
di te formandosi,
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| Ruggente fulgore,
di ruggine e sale,
balena in mare,
il rosso glaciale
nel glicine cuore,
una marcia nuziale,
strazia di amore,
discorre sponsale
di
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| Soltanto la morte,
la morte soltanto,
scoprirà le mie carte
e getterà il guanto,
prendendo me in disparte,
col pieno capo ritorto,
tremerà l’istante
che, avrà il fiato corto,
-volente o nolente-
le avrà riso contro
la mia bocca gaudente
e due
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| Amore, Amore
che sempre sei,
esisti più del mare
e inventi gli alisei
per farti navigare
così, per sempre, sei
il canto di sirene,
la lingua degli dei,
di navi le polene,
i passi che farei,
per tuo Amore,
li conterei
-remando-
con tutto il
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| Come il nuovo giorno
rallegra e prude,
fin al mezzogiorno
così, le mani nude
levarsi aprendo,
la terra ode,
al sol crescendo,
gagliarda lode
girar il mondo.
Piacere rotondo,
rotondo sapere,
occhio curvando
puoi anche
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| Se fossi fiore
ardirei i petali
di tosto candore,
blandirei i tuoi capelli
tutto con il sentore
di trine e gioielli
in forma di cuore,
come campanelli
suonerei il colore
di occhi belli
con le onde di mare,
se fossero ali,
nei petali,
ti
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| Laude declama,
in viso ad altare,
la bruna dama,
frusta d’ardore,
scote la fiamma
di casto splendore,
giubilo avvampa
levando il core
scevro di forma,
largo d’amore.
La speme vola,
vola d’incanto
su per la cupola
del cielo santo,
corre
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| Da te un sol passo,
che fummo all’addiaccio
in pose di ghiaccio,
del passo era un fosso,
una forra, un crepaccio,
col vuoto dappresso
arraffandosi il braccio,
al più che non posso,
di forza e coraggio,
il core c’ha smosso
una rosa di
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| Vortice di luna piena,
una pupilla striata,
sott’occhio la brina
ammicca berciata,
rifulge balzana
una chioma fatata,
ciocche di ossidiana
in onda increspata,
su la linea meridiana
che taglia la vallata,
ad est de la luna,
stormiva beata,
ai
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| Il destino, d’altro canto,
nella nottambula requie
come pondera altrettanto
le giubilanti esequie
così compera all’incanto
quante stoppe di reliquie
e filacci grossi tanto...
Qui che taglia
lì che rammenda
un lembo di tovaglia
col punto di
leggi
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| Vuoi assillarmi!
Assila pure...
Sviolinate,
precisi accordi,
dati su date,
ricordi, ricordi:
Era inverno o estate?
Vuoi colpirmi!
Colpisci pure...
Buona la sorte
con il resoconto,
mena la mano forte,
conto più sconto:
A morte, a
leggi
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| Bene sto adesso
sempre sto bene,
che accada spesso
non si conviene,
semmai sia successo,
di sperar stesso bene.
Posso e non posso
grattarmi la schiena,
frugar nello specchio
prova qualunque,
in retroscena,
di malelingue.
Bene sto
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| Cammino,
passo svelto,
muro vicino,
via del centro,
giardino...
Cammino,
passo lento,
ombra di pino,
berciare del vento,
mare turchino...
Cammino,
passo lontano,
rotonda,
gabbiano,
nave alla fonda...
Cammino,
passo di
leggi
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| Ti è meglio, forse,
non del tutto
saper di troppe cose?
Innanzitutto!
Quali cose?
Dappertutto!
Il bambino rispose:
Prendo tutto!
Pur se fosse
il tempo brutto?
Se anche fosse,
di niente o di tutto
son troppe le cose:
Farabutto!
leggi
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| Sale in tasca:
Per favore!
Chi ci casca?
Egregio signore,
di palo in frasca,
si faccia onore
su, avanti esca
di santa ragione,
si spremi in testa
che un limone,
tanto le basta
per attaccar bottone...
Non ci casca!
Per favore:
Sale in
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